Per lavorare nella pubblica amministrazione, è necessario entrare in graduatoria, sostenendo e superando i concorsi pubblici previsti per la mansione richiesta. Ogni concorso ha un suo bando specifico, che indica i requisiti di ammissione. Questi possono dipendere dal tipo di lavoro offerto, ma ce ne sono alcuni che sono standard. Scopriamo cosa fare per partecipare a un concorso pubblico.
Innanzitutto, la norma di riferimento per chi vuole lavorare nella pubblica amministrazione è l'articolo 2 del D.P.R. 9 maggio 1994, n. 487. Ci sono dei requisiti generali che bisogna sempre avere per potersi iscrivere a un concorso pubblico:
- avere la cittadinanza italiana
- avere un'età non inferiore a 18 anni
- avere l'idoneità fisica all'impiego
- avere il godimento di tutti i diritti politici
- non avere cause ostative all'accesso ai pubblici uffici
- avere una regolare posizione di fronte agli obblighi di leva (solo per gli uomini nati prima del 31 dicembre del 1985)
- avere un titolo di studio idoneo a occupare quella mansione (ogni bando potrebbe chiedere, infatti, un semplice diploma di scuola superiore, una laurea specifica, una specializzazione o anche un dottorato)
- avere determinate competenze linguistiche e informatiche (a seconda ovviamente di quanto riportato del bando per il lavoro nella pubblica amministrazione in oggetto)
Per partecipare a un concorso pubblico, bisogna leggere con attenzione il bando di concorso, anche per vedere se si hanno i requisiti ed entro quale data presentare la domanda, scoprendo anche quali documenti sono necessari per accedere alle prove. Fondamentale inviare tutto con la propria mail entro la data ultima prevista, accertandosi che tutto sia stato inviato in modo regolare, pena l’esclusione dalla prova.
Ogni concorso pubblico ha poi prove di selezioni differenti: potrebbero esserci prove scritte e orali o solo un colloquio. Il Dpr 82/2023 di giugno scorso, infine, ha fatto scomparire per sempre i concorsi per soli titoli: non saranno più possibili i concorsi senza prove, ma solo per titoli e pregresse esperienze professionali, che invece erano previsti in precedenza per alcune mansioni e alcuni tipi di contratto, come quelli a tempo determinato.
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