Cosa significa avere un lavoro precario? Se dal punto di vista pratico, purtroppo molti di noi sanno benissimo di cosa si parla, perché lo si vive troppo spesso sulla propria pelle, quali sono gli aspetti peculiari di questo termine? Precario è un aggettivo che, in ambito lavorativo, significa provvisorio, privo di garanzie e di tutele, aleatorio, incerto, che rischia di finire velocemente.
Una persona che ha un lavoro precario non ha un impiego fisso, non ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato che dà maggiori sicurezze e garanzie e a volte ha contratti che possono finire dall'oggi al domani senza una spiegazione. A volte è un collaboratore con partita IVA o addirittura senza alcun contratto. Molti lavoratori oggi, soprattutto giovani, lamentano una situazione in cui non puoi programmare il futuro, perché senza le tutele di un posto sicuro e di uno stipendio a fine mese è difficile, ad esempio, mettere su famiglia, comprare una casa, anche solo accendere un mutuo.
Chi ha un lavoro precario non può fare progetti a breve o lungo termine, perché non ha alcuna sicurezza. Non può ottenere dei prestiti, perché non può dare delle garanzie alle banche e agli istituti di credito (a volte sono i genitori e i nonni a fare da garanti, compromettendo la volontà dei giovani di essere autonomi e indipendenti in tutto e per tutto). Inoltre, potrebbero innescarsi dei meccanismi che portano l'individuo a non avere più fiducia nelle proprie capacità, con relativi danni all'autostima e alla consapevolezza del proprio potenziale.
Il precariato è una condizione di provvisorietà, di incertezza e di instabilità che riguarda un rapporto di lavoro che di solito è a scapito dei lavoratori, che non hanno la possibilità di scegliere e si ritrovano a fare i conti con una situazione che rende incerto ogni giorno, a causa di contratti di lavoro davvero poco tutelanti. Una condizione purtroppo troppo diffusa nel moderno mercato del lavoro.
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