La mammografia è un esame che si fa ai fini della diagnosi del tumore alla mammella, periodicamente è possibile eseguirla gratuitamente.
Mammografia: cos’è
Si tratta di un esame radiologico effettuato su ciascuna mammella. Durante l’esecuzione, questa viene un po’ compressa.
C’è anche la mammografia digitale e la mammografia con tomosintesi..
Mammografia: quando si fa
Si effettua quando si sospetta un eventuale tumore al seno e si fa anche come controllo periodico, in assenza di sintomi, per avviare la diagnosi precoce.
Mammografia: età inizio e screening
In genere l’esame viene indicato verso i 40 anni, prima di questa età non è considerato molto funzionale a causa della conformazione del seno.
In un opuscolo del 2017, il Ministero della Salute afferma che «dai 45 anni è opportuno sottoporsi con periodicità annuale o biennale, secondo l’indicazione del medico, a controlli clinico-strumentali per una diagnosi tempestiva del tumore della mammella. Il test di base è la mammografia. L’ecografia è un test integrativo da fare su indicazione del radiologo».
Per la mammografia, ci sono degli screening gratuiti, cioè le donne sono chiamate dal sistema sanitario a fare l’esame senza costi. In alcune regioni, lo screening con la mammografia viene proposto alla donna ogni 2 anni per chi ha tra i 50 e i 69 anni; in altre regioni si sta sperimentando tra i 45 e i 74 anni (con una periodicità annuale nelle donne sotto ai 50 anni). Per saperne di più, informati presso l’Asp, l’Asl o la Regione di riferimento.
Rispetto agli screening, nelle linee guida del 2017, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) precisa che in Italia, per le donne tra i 40 e i 49 anni, «la Rx- mammografia andrebbe eseguita personalizzando la cadenza (in corso studi) nel singolo individuo sulla base anche dei fattori di rischio quali la storia familiare e la densità del tessuto mammario», inoltre ricorda che il Piano Nazionale Italiano Prevenzione 2005-2007 «suggerisce alle Regioni di considerare l’estensione dell’invito alle donne di 45-49 anni d’età (con intervallo di 12-18 mesi)»; per la fascia d’età 50-69 anni «la Rx-mammografia è raccomandata con cadenza biennale»; per 70 o più anni, l'associazione segnala «nessuna evidenza di efficacia della Rx-mammografia nello screening» e che il Piano Nazionale italiano Prevenzione «suggerisce alle Regioni italiane di considerare l’estensione dell’invito alle donne di 70-74 anni d’età».
Questo il quadro generale per farsi un’idea, ma consulta il medico, anche per casi particolari, eventuali rischi, eventuali novità degli orientamenti medici. La situazione peculiare di ciascuna donna, infatti, può richiedere modalità ed esami diversificati, anche, ad esempio, per la presenza di casi di tumore in famiglia o se hai il seno denso.
Mammografia: cosa rileva
L’esame può individuare i noduli, in genere si consiglia di farlo in una buona struttura con macchinari nuovi e con personale esperto e abituato a leggere molte mammografie.
Se la mammografia dovesse risultare positiva, non ci si ferma, ma si fanno ulteriori esami per arrivare all’eventuale diagnosi del tumore al seno.
Il Ministero della Salute rileva che «dalla fine degli anni Novanta si osserva una continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-0,8%/anno), attribuibile a maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce e quindi all'anticipazione diagnostica e anche ai progressi terapeutici».
Negli ultimi anni, d’altra parte, gli esperti hanno discusso anche sulla sovradiagnosi. In generale, sempre nelle linee guida 2017, l'AIOM rileva un generale accordo sugli screening per le donne tra i 50 e i 69 anni, mentre la discussione rimane aperta per le altre fasce d'età.
Questo il quadro generale: comunque rivolgiti al medico.
E prima dei 40 anni?
Dai 20 anni, è bene prestare attenzione al seno e ai suoi cambiamenti, fare l’autopalpazione periodica, le visite ginecologiche con il controllo del seno, le visite senologiche. Ci sono, inoltre, altri esami che si possono eseguire, come l’ecografia, al limite anche accanto alla mammografia in base al tipo di seno. Perciò, consulta il medico o un senologo.
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