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Maturità 2019: come sostenere i figli in vista dell’esame

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Come aiutare i figli ad affrontare l'esame di maturità senza ansie ed eccessive preoccupazioni

Con la Maturità 2019, tutto cambia.  Uscito il calendario, i ragazzi si prepararano ad affrontare la nuova prova. I cambiamenti non mancano (l’eliminazione della terza prova scritta e della tesina e il sorteggio del materiale da presentare alla prova orale, i cambiamenti più radicali) e gli studenti sono in ansia per ciò che sarà.

Compito dei genitori è sostenerli in questo ultimo periodo di studio prima del 19 giugno, data di inizio degli esami con la prova scritta di italiano. Ma come sostenere i figli in vista dell’esame? Ecco qualche consiglio per adulti e ragazzi. 

- I ragazzi stanno dedicando molto tempo allo studio: é buono per cercare di arrivare più sicuri e meno ansiosi all’esame. Ma hanno bisogno di prendersi anche delle pause coltivando i proprio interessi e condividendo le proprie paure con i coetanei. Biosgna spiegare loro che le pause devono esserci per ricaricare il cervello facendo, durante la giornata, molti piccoli spuntini, invece dei pasti lunghi e pesanti, per sentirsi leggeri e ricaricati.

- I genitori non devono essere nervosi, trasmettere ansia o dare pressioni ai figli. Il passaggio nel mondo degli adulti, rappresentato simbolicamente dalla riuscita dell’esame è fondamentale, ma questo non vuol dire che la famiglia non sarà sempre loro accanto anche nel post diploma, anche se i risultati non saranno al top. In fondo tutti ci siamo passati. L’importante è ricordare quello che siamo stati e come abbiamo reagito alla prova.

- I genitori devono cercare di alleggerire le crisi dei figli soprattutto nei primi giorni di studio e ripasso delle materie. Bisogna essere pronti all’ascolto senza dire troppo per cercare di sostenere senza intromettersi eccessivamente nella vita dei ragazzi. Devono sapere che se anche il loro umore nero stressa l’intera famiglia, quest’ultima esiste anche per questo: non certo a trovare soluzioni ma a comprendere e ad incoraggiare. 

- Spiegare ai ragazzi che se sono arrivati al quel punto della loro carriera scolastica è perchè ce l’hanno fatta in autonomia: non bisogna farsi prendere dai sensi di colpa per non aver fatto abbastanza. A questo punto è bene valorizzare il lavoro fatto. E’ necessario concentrarsi e fare l’ultimo sforzo. Ci  sarà tempo, subito dopo, per riordinare le idee su quanto fatto in passato in vista del proprio futuro.

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