È detta Biblioteca delle Cose o degli Oggetti ed è un modo consapevole di essere consumatori più sostenibili. L’idea non è italiana. Le Libraries of things nate in Germania, Regno Unito e negli Usa sono però arrivate anche nel nostro Paese si basano su concetto che tutti gli oggetti che abbiamo in casa, dai trapani ai frullatori, dai libri agli utensili che abbiamo in cucina, possono essere prestati a chi ne ha bisogno.
L’obiettivo è quello di evitare gli sprechi e di favorire la condivisione di oggetti che, se no, verrebbero comprati e -probabilmente - usati molto poco. "Vogliamo davvero che il noleggio diventi una prassi comune, rendendolo più accessibile, pratico e socialmente gratificante rispetto all'acquisto di qualcosa su Amazon", ha raccontato co-fondatrice Rebecca Trevalyan della Libraries of things di Londra, che sostiene che la loro missione è quella di rendere "il prestito migliore dell'acquisto".
Tutte le biblioteche hanno una selezione di articoli che le persone normalmente trovano troppo ingombranti, costosi o non abbastanza utili da acquistare. Alcuni clienti sono ansiosi di provare qualcosa per vedere se vale la pena investire. La cosa più popolare da prendere in prestito è un pulitore per tappeti, seguito da un trapano senza fili e una levigatrice manuale, secondo Trevalyan.
Si possono prendere in prestito un proiettore e una macchina per i popcorn per le serate cinema, un altoparlante e un impianto PA per le feste. In estate, vanno per la maggiore decespugliatori, tagliasiepi, tosaerba, tende per le avventure, gelatiere e gazebo per i barbecue.
Secondo i dati di Barclaycard Payments e degli analisti economici Development Economics, 1 persona su 10 sceglie di affittare anziché acquistare una casa nuova, un numero in aumento dal 2022. Perché questo non può essere il futuro di tutti gli oggetti che abbiamo nelle nostre case a prendere polvere?
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