GRAVIDANZA

Violenza Ostetrica: cos'è e quali sono i diritti della partoriente in Italia

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Scopri i tuoi diritti e garantisci esperienze di parto sicure e dignitose per tutte le donne in Italia

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Cos'è la violenza ostetrica?

La violenza ostetrica è un termine che potrebbe suonarti come nuovo, ma è incredibilmente importante da comprendere, specialmente se stai aspettando un bambino o stai pianificando di averne in futuro. Essenzialmente, la violenza ostetrica si riferisce a qualsiasi trattamento ingiusto o abusivo che una donna può subire durante il parto. Questo può includere una vasta gamma di comportamenti, dal compiere procedure mediche senza consenso al minimizzare il dolore o le preoccupazioni della donna.

Per molte donne, il parto è una delle esperienze più intense della loro vita. È un momento in cui hai bisogno di sentirti supportata, ascoltata e rispettata. Purtroppo, non è sempre così. La violenza ostetrica può lasciare cicatrici emotive e fisiche durature, ed è fondamentale essere consapevoli di ciò per poter difendere te stessa e le altre.

 

Riconoscere i segni della violenza ostetrica

Potresti chiederti come distinguere tra interventi medici necessari e violenza ostetrica. Ecco alcuni segnali di allarme da tenere d'occhio:

  1. Mancanza di consenso informato: gli operatori sanitari dovrebbero sempre ottenere il tuo esplicito permesso prima di eseguire qualsiasi procedura. Se non sei completamente informata su ciò che sta accadendo al tuo corpo o al tuo bambino, questa è una violazione dei tuoi diritti.
  2. Minimizzazione del dolore o delle preoccupazioni: se senti che il tuo disagio o le tue paure vengono ignorate o minimizzate, c'è un problema. I tuoi sentimenti sono validi e devono essere affrontati con empatia e rispetto.
  3. Coercizione o bullismo: qualsiasi forma di pressione per prendere decisioni rapide senza avere il tempo necessario per riflettere, o consultarti con un partner o una persona di supporto, può essere considerata coercitiva.
  4. Trattamento umiliante o degradante: nessuna donna dovrebbe sentirsi imbarazzata o umiliata durante il parto. Commenti o azioni denigratori da parte degli operatori sanitari sono inaccettabili.
  5. Interventi non necessari o eccessivi: procedure come episiotomie inutili o cesarei senza giustificazione medica possono essere forme di violenza ostetrica.

 

I tuoi diritti come partoriente in Italia

È importante sapere che hai dei diritti quando si tratta di parto, e molti di questi sono tutelati dalla legislazione italiana. Ecco un elenco di alcuni diritti fondamentali che ogni partoriente in Italia dovrebbe conoscere:

  1. Diritto al Consenso Informato e al Rifiuto: ogni decisione medica dovrebbe essere presa insieme al tuo operatore sanitario. Hai diritto a comprendere i rischi e i benefici di qualsiasi procedura suggerita e ad accettarla o rifiutarla in base a queste informazioni. In Italia, questo diritto è garantito dal Codice di Deontologia Medica e dalla Legge 219/2017.
  2. Diritto al Rispetto e alla Dignità: indipendentemente dalle circostanze del tuo parto, meriti di essere trattata con rispetto e compassione da tutti gli operatori sanitari. Questo diritto è tutelato dalla Carta dei Diritti della Partoriente, emanata dal Ministero della Salute.
  3. Diritto di scegliere il luogo e il team del parto: che tu preferisca un ospedale, una casa di maternità o un parto in casa, hai il diritto di scegliere un ambiente e un team di cui ti fidi e con cui ti senti a tuo agio. In Italia, la legge permette la scelta informata del luogo del parto e del personale sanitario.
  4. Diritto alla scelta di un accompagnatore: avere una persona di fiducia al tuo fianco può fare una grande differenza. Hai il diritto di essere supportata da un partner, un familiare o un amico durante il travaglio e il parto. Questo diritto è previsto dall'accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010.
  5. Diritto alla Privacy: la tua privacy deve essere rispettata in ogni momento durante il processo del parto. Questo include il controllo su chi può essere presente e chi ha accesso alle tue informazioni mediche. È un diritto sancito dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e dal Codice della Privacy italiano (D.Lgs. 196/2003).

 

Passi per proteggerti dalla violenza ostetrica

Per proteggerti dalla violenza ostetrica, ecco alcuni consigli da seguire:

  1. Informati: la conoscenza è potere. Dedica del tempo a comprendere i tuoi diritti e cosa costituisca un'assistenza materna rispettosa.
  2. Crea un piano del parto: delinea le tue preferenze per il travaglio e il parto in un piano scritto. Discutilo con il tuo operatore sanitario e assicurati che sia incluso nei tuoi record medici.
  3. Scegli con cura il tuo operatore sanitario: ricerca i potenziali operatori sanitari e strutture. Cerca recensioni e testimonianze di altre donne e considera di incontrare più operatori prima di prendere una decisione.
  4. Considera di assumere una doula: una doula può fornire un supporto continuo fisico, emotivo e informativo durante il parto, sostenendo i tuoi desideri e aiutando a garantire che tu sia trattata rispettosamente.
  5. Parla chiaro: non esitare a esprimere le tue preoccupazioni o fare domande. Se qualcosa non ti sembra giusto, è giusto richiedere un secondo parere o persino cambiare operatore sanitario se necessario.

 

Verso esperienze di parto positive

Creare un'esperienza di parto positiva va oltre la gestione del dolore fisico – riguarda il sentirsi rispettata, potenziata e supportata durante tutto il processo. Comprendendo cos'è la violenza ostetrica e conoscendo i tuoi diritti, puoi aiutare a proteggere te stessa e gli altri, promuovendo esperienze di parto più sicure e dignitose.

Ricorda, dare alla luce dei bambini è un'esperienza potente e trasformativa, e meriti di viverla con la massima cura e rispetto. Il tuo corpo, il tuo bambino e la tua storia di parto sono preziosi, e ogni donna ha il diritto a un'esperienza di parto sicura, rispettosa e positiva. Quindi, difendi i tuoi diritti e contribuisci a creare un futuro in cui la violenza ostetrica sia solo un ricordo del passato.

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