SCUOLA ED EDUCAZIONE

Difficoltà a socializzare: come aiutare bambini e ragazzi

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Ci sono bambini che non riescono a socializzare, come intervenire?

Ci sono bambini estroversi che non fanno fatica a trovarsi nuovi amici in ogni situazione in cui vengano a trovarsi. Ed altri che, invece, hanno grandi difficoltà a socializzare: come aiutare bambini e ragazzi introversi e timidi, che non riescono a trovare un modo di dialogare con coetanei in situazioni che sono del tutto nuove per loro? Un cambio di classe, l'inizio di una nuova scuola, l'attività fisica, le vacanze: sono tante le situazioni in cui potrebbero ritrovarsi in difficoltà a relazionarsi con gli altri.

Se abbiamo notato che i nostri figli hanno difficoltà a relazionarsi con i coetanei, perché timidi o introversi, non dobbiamo preoccuparci. Non dobbiamo criticarli o giudicarli, ma cercare di guidarli e di aiutarli a uscire dal loro guscio. Non dobbiamo nemmeno far finta che non ci sia un problema, ma con loro bisogna affrontarlo in modo delicato, senza essere troppo invadenti perché potremmo ottenere il risultato opposto a quello desiderato.

Ecco quali sono i consigli degli psicologi per fare in modo di superare con i bambini e ragazzi le difficoltà di socializzazione:

  • Mai criticare i figli, ma sostenerli evitando anche giudizi, per non farli sentire sbagliati o inadeguati: dobbiamo far capire loro che possono fidarsi di noi e dei nostri consigli, facendoli sentire a loro agio in una situazione in cui potrebbero sperimentare ansia.
  • Non intervenire mai mentre i nostri figli interagiscono con altri bambini o per risolvere liti di varia natura mentre giocano: sorvegliare è bene, ma solo in un secondo momento, se i bimbi lo richiedono, possiamo intervenire.
  • Cerchiamo di fare in modo che i bambini partecipino a più attività di gruppo possibili, come attività sportive, artistiche, sociali, teatrali, così da iniziare a rapportarsi con chi non si conosce.
  • Evitiamo di parlare di questo problema dei nostri figli con altre persone in loro presenza, perché potrebbero sentirsi giudicati, criticati, etichettati.

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