Il genepì è una pianta spontanea che cresce in montagna, sulle Alpi. Di solito si può trovare sopra i 2000-2500 metri di altezza, tra le rocce o nei pascoli pieni di sassi. Appartiene al genere Artemisia, che comprende centinaia di varietà, come l'Artemisia genipi (spicata), l'Artemisia mutellina, l'Artemisia glacialis, l'Artemisia petrosa e l'Artemisia nivalis. Il genepì è una pianta dalle tante proprietà, riconosciute in erboristeria. Ma si può usare anche per preparare un ottimo liquore, molto apprezzato in Valle d'Aosta e in Piemonte.
L'Artemisia genepì o Genepì nero o Genepì maschio è una pianta perenne, dal colore grigio. Non è molto grande e ha l'aspetto di una spiga. Difficilmente la possiamo trovare sotto i 2000 metri di altezza, mentre si adatta benissimo anche a cime ben più elevate. Le sue proprietà aromatiche la rendono perfetta anche per l'uso culinario, non solo per preparare il liquore, ma anche in altre ricette.
La pianta di Genepì si può anche coltivare, soprattutto perché le piante spontanee sono sempre meno. La pianta, inoltre, è classificata come protetta fin dal 1928. La raccolta in "libertà" è sottoposta a limitazioni, per questo motivo molti agricoltori hanno deciso di avviare le coltivazioni. Anche se spesso le difficoltà sono molte. La sua coltura, infatti, non è assolutamente facile: i contadini delle province di Torino e di Cuneo hanno preso a coltivarne soprattutto alcune varietà, rispettando comunque un'altitudine piuttosto elevata per permettere alla pianta di crescere nel migliore dei modi. Si semina in primavera, in una serra fredda, mentre a giugno o a luglio si trapiantano le piantine nel terreno. Un anno dopo la pianta fiorisce e si possono raccogliere i fiori. Lo stesso si fa l'anno successivo. Dopo il terzo anno, invece, di solito le piante non producono più abbastanza infiorescenze.
Con la pianta di genepì si produce il famoso liquore Genepy, diventato IGP, prodotto con indicazione geografica protetta, con la denominazione Genepy della Valle d’Aosta (o “Génépy de la Vallée d’Aoste”).
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