Partire per una crociera, magari verso una località esotica, è il sogno di molti viaggiatori. È la scelta di solito preferita dalle coppie di sposi in viaggio di nozze, per potersi rilassare coccolati dal personale di bordo andando anche alla scoperta di mete mai viste, godendosi il sole, la piscina e la buona cucina. Come ogni altra attività umana, anche questa tipologia di vacanza ha un suo impatto sull'ambiente. Quanto inquina una nave da crociera?
Secondo un rapporto della ONG Transport & Environment, uscito nel 2019, le navi da crociera che navigano solamente nelle acque europee inquinano fino a 40 volte più di tutte le auto del vecchio continente in circolazione. Lo studio è stato condotto su 203 navi da crociera di 30 compagnie diverse che hanno navigato tra i paesi europei che si affacciano sul mare nel 2017. Queste navi di lusso immettono, durante il loro viaggio, enormi quantitativi di ossido di azoto, ossido di zolfo, polveri sottili, con percentuali decisamente superiori a quelle provenienti ad esempio dal traffico su strada.
I paesi maggiormente colpiti da questo tipo di inquinamento sono quelli spesso mete dei viaggi su nave: Italia, Spagna, Grecia, Francia, Norvegia. La causa di questa importante fonte di inquinamento, secondo gli esperti, è da cercare nella qualità dei carburanti usati che non è mai elevata, nelle dimensioni dei motori e anche in regole non chiare per quello che riguarda i limiti sulle emissioni, che andrebbero abbassati notevolmente con una politica comune a tutte le nazioni più a rischio.
Trovare una soluzione al problema non è assolutamente facile. C’è chi suggerisce di dare la possibilità, durante l'ormeggio, di collegarsi alla rete elettrica, così da non consumare combustile per tenere tutto acceso sull'imbarcazione, riducendo di molto le emissioni. Il problema è che i costi di questa transizione potrebbero essere molto alti e gli investimenti potrebbero non essere possibili nel breve termine.
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