Essere connessi sta diventando una sorta di malattia. Comunicare è sicuramente importante, soprattutto in alcune professioni, ma l'iper-comunicazione può trasformarsi in un'attività pericolosa.
È ampiamente riconosciuto che esiste un collegamento tra piattaforme online come Instagram e una cattiva salute mentale, che si tratti di un'autostima danneggiata a causa di un confronto costante con persone apparentemente più felici (ma anche più belle o più ricche) o di un'ansia sociale a causa del fatto di non dover stabilire connessioni nella vita reale.
Gli effetti sulla salute sono anche di altro genere: ci sono persone che dormono meno, pur di stare online, e persone che non fanno sport. Uno studio, firmato dal Great Ormond St Institute of Child Health dell'University College di Londra, ha coinvolto più di 12.000 adolescenti nelle scuole di tutta l'Inghilterra per un periodo di tre anni (tra i 13 e i 16 anni).
Che cosa è emerso? È stata diagnosticata una cattiva salute mentale nelle ragazze che stavano troppo online, anche a causa di insonnia e sedentarietà. Il gruppo più "anziano" controllava le pagine social più di tre volte al giorno. I ricercatori hanno raccomandato di vietare i telefoni dalle camere da letto dopo le 22 e una maggiore attività fisica dovrebbe essere incoraggiata tra gli adolescenti.
Ovviamente, sono consigli validi per proteggere le nuove generazioni che sono quelle più esposte al pericolo, ma anche quelle non native digitali. La vita non è quella online. E spesso lo dimentichiamo.
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