Come va in Italia la raccolta differenziata del vetro? Secondo i dati di Coreve, il consorzio di riciclo, relativi al 2023 nel nostro Paese è stato recuperato il 77,4% degli imballaggi in vetro che sono arrivati sul mercato: si tratta di 2.046.000 tonnellate, con un aumento dell’immesso a consumo del 15%. Per il quinto anno consecutivo l'Italia ha anticipato il target europeo del 75%, anche se rispetto al 2022 i dati sono in calo (in quell'anno abbiamo recuperato, infatti, l'80,8% degli imballaggi in vetro).
L'Italia è il terzo Paese al mondo produttore di bottiglie e barattoli di vetro, dopo Cina e Stati Uniti d'America, con 5 milioni di tonnellate di imballaggi di questo materiale prodotti. Nonostante da molti anni il nostro Paese anticipi gli obiettivi di riciclo europei al 2030, molti italiani non sanno ancora bene come riciclare correttamente questo materiale, commettendo i classici errori della raccolta differenziata.
Come viene recuperato questo materiale riciclato? Si producono nuovi contenitori dal riciclo dei rifiuti d’imballaggio in vetro raccolti in Italia, per un'economia circolare impeccabile. Da qualche tempo, però, c'è un piccolo problema con l'uso di rottame di vetro al posto delle materie prime minerali: una scelta dettata dalla volontà di risparmiare energia nel momento dell'estrazione del materiale e anche in quello della sua fusione (grazie a questo sono state risparmiate 375.181 tonnellate equivalenti di petrolio e 2.406.989 tonnellate di CO2). L'uso di rottame di vetro proveniente dall'estero o di materia prima vergine ha contribuito ad abbassare il tasso di riciclo.
Come sottolineato dal presidente del Coreve Gianni Scotti, "è fondamentale però che l’industria continui a privilegiare la materia prima seconda per non intaccare negativamente la contabilità ambientale del vetro". Grazie all'utilizzo di materia prima seconda si possono avere dati di riciclo del vetro migliori, per rendere le nostre prestazioni ancora più virtuose.
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