Spesso leggiamo nelle etichette degli oggetti che compriamo nomi di cui non conosciamo il significato. Ad esempio, potremmo notare la scritta TNT o tessuto non tessuto. Si tratta di un materiale che può essere ottenuto sia attraverso l'uso di materie prime sintetiche, come il polipropilene, sia attraverso l'impiego di fibre naturali. Si tratta di tessuti che vengono prodotti con processi meccanici, termici e chimici e, come suggerisce il nome stesso, non sono veri e propri tessuti.
Le fibre contenute, infatti, non vengono trasformate in filati, ma legate tra loro grazie a questi processi che di solito non si usano in questo ambito. Si possono così formare materie prime sotto forma di nastri, tappeti, fogli. Quelli creati con polimeri sono i più diffusi, anche perché i più economici: sono anche i più resistenti e si usano però per le materie plastiche. Per la loro realizzazione si può ricorrere anche a fibre, come il poliestere e il rayon viscosa, o filamenti che possono essere sia naturali sia artificiali.
Oggi i principali TNT usati sono i TNT in polipropilene (PP) e i TNT in Spunbond-Meltblown-Spunbond (SMS):
- i TNT in polipropilene (PP) sono dei tessuti composti da fibre plastiche a trama morbida e possono essere di diverso spessore: si usano solitamente in ambo medico per le caratteristiche igieniche che li contraddistinguono;
- i TNT in Spunbond-Meltblown-Spunbond (SMS), invece, sono composti da 3 strati, tutti al 100% in polipropilene. Sono tessuti resistenti e durevoli, che si possono usare per fare, ad esempio, tappeti, mascherine chirurgiche, pannolini, prodotti per l'igiene femminile.
I tessuti non tessuti sono leggeri, elastici, resistenti, morbidi, traspiranti, durevoli. Disperdono meno fibre, respingono l'acqua, hanno capacità di assorbimento molto elevata. Sono materie prime molto pratiche e in alcuni casi possono rappresentare un'opzione green, visto che il tessuto non tessuto viene prodotto con pochissima acqua e molit prodotti sono anche biodegradabili.
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