La montagna è l’ambiente panoramico per eccellenza, e gli ingegneri ferroviari lo hanno sempre saputo. Per questo, fin dagli inizi del secolo scorso, sono state costruite spettacolari ferrovie che si sono arrampicate fin sulle cime più alte. Molti di questi treni sono stati concepiti per scopi prettamente turistici. Ecco alcune ferrovie da percorrere almeno una volta nella vita.
La cremagliera di Montenvers
La ferrovia che si trova in Francia venne inaugurata nel 1909, che in poco più di 5km sale da Chamonix fino al grandioso belvedere di Montenvers, ed è senza dubbio uno dei treni di montagna più famosi e antichi. Per scalare i ripidi pendii, viene utilizzata la tecnica della cremagliera, ovvero il traino attraverso l’aggancio di una ruota dentata ad una speciale rotaia collocata al centro del binario. Nel suo percorso in salita, il treno sembra abbandonare la civiltà per insinuarsi in una ripida valle che entra nel cuore del gruppo Monte Bianco. All’arrivo, a quasi 2000m di quota, appare il lungo ghiacciaio della Mer de Glace, dominato dal Dru e dalle Grandes Jorasses: impossibile non scattare la foto di rito.
La ferrovia del Gornergrat
Si tratta di una ferrovia che raggiunge i 3100m di quota e consente di ammirare i ghiacciai del monte Rosa. Parte dal paese di Zermatt, già raggiungibile in treno, e si inerpica sul fianco ripido della valle prima passando attraverso i boschi e poi sempre più in alto. Il panorama dalla stazione di arrivo è a dir poco spettacolare: tutta la catena del Monte Rosa con la vista sui seracchi del ghiacciaio del Gorner, blocchi di ghiaccio enormi come palazzi, e sullo sfondo la piramide del Cervino. Naturalmente d’inverno si può rientrare in paese anche con gli sci, per cui la ferrovia funziona anche come impianto di risalita all’interno di uno dei comprensori sciistici più belli del mondo, con funivie che si arrampicano fino a 4000m e si uniscono alle piste da sci di Cervinia, in territorio italiano.
La ferrovia della Jungfrau
La più alta ferrovia d'Europa non poteva che appartenere alla Svizzera. La cosa straordinaria di questa ferrovia è che non è stata costruita negli anni 2000, non è il prodotto di moderne tecnologie all’avanguardia. E’ un treno del 1912. Ora, è già difficile costruire una ferrovia che si arrampica sulle montagne, è altrettanto difficile trovare la giusta curvatura delle rotaie per risalire i pendii scoscesi con arditi tornanti, ma fare tutto questo dentro la roccia, scavando una galleria di 7km, a quote superiori ai 3000m, all’interno della parete Nord dell’Eiger, è qualcosa di unico al mondo. Tutti riconoscono la Torre Eiffel come simbolo del predominio della tecnica agli inizi della moderna era industriale, ma pochi si rendono conto della grandezza ingegneristica della ferrovia della Jungfrau. Da Interlaken, sull’omonimo lago facilmente raggiungibile da Ginevra, parte un anello ferroviario davvero incredibile. La ferrovia per il primo tratto entra nella valle di Lauterbrunnen, racchiusa tra altissime pareti di roccia dalle quali scendono salti d’acqua davvero incredibili, poi ad un tratto cambia pendenza e si arrampica su pendii ripidissimi raggiungendo la località di Wengen, famosissima per lo sci. Il treno sale ancora e attraverso i boschi di larici arriva a tagliare i prati d’alta quota, fino alla Kleine Scheidegg, ampia sella erbosa dalla quale si possono ammirare i giganti delle Alpi Bernesi: l’Eiger, con la sua immensa parete Nord, il Monch e la Jungfrau, ovvero l’Orco, il Monaco e la Vergine. Ora, mentre dalla Kleine Scheidegg la ferrovia scende sul versante opposto verso Grindelwald per poi tornare a Interlaken e chiudere il cerchio, ben più interessante è la linea che si stacca da quella principale e punta diritta verso l’Eiger. Il treno si avvicina lentamente ma inesorabilmente alla montagna e sembra andare a sbattere contro le rocce, ma invece entra in una galleria lunga e ripida nelle viscere dell’Eiger fino a raggiungere il passo della Jungfrau, a 3500m di quota. Qui c’è la stazione di arrivo.
Il trenino rosso del Bernina
La ferrovia del Bernina, ultimata nel 1910, è nota in tutto il mondo e collega Tirano, in Valtellina, a St. Moritz, famosissima località turistica del cantone dei Grigioni, in Svizzera. Si tratta di un vero capolavoro dei treni di montagna, tanto da essere considerato a partire dal 2008 Patrimonio dell’Unesco. Un gioiello di ingegneria, anche perché in grado di scalare il Passo del Bernina arrivando a 2300m di quota senza l’uso della cremagliera. Una delle stazioni intermedie più belle è senza dubbio quella che consente di ammirare l’anfiteatro di montagne, dominate dal Pizzo Bernina (4050m), che dominano il ghiacciaio di Morteratsch.
La transiberiana d’Italia
Anche il nostro Paese offre alcune ferrovie di montagna che meritano di essere citate. Una per tutte, la Ferrovia dei Parchi in Abruzzo, che attraversa i principali altopiani dell’Appennino Centrale, unendo il Parco della Maiella al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. D’inverno, i pianori coperti di neve e le bufere che spesso si scatenano, portate dalla tramontana, rievocano le pianure della Siberia, e per questo la ferrovia è detta anche la Transiberiana d’Italia. Il treno parte da Sulmona e prende subito quota, immergendosi in una natura spesso selvaggia, fino a raggiungere Roccaraso a circa 1200m di quota. Un viaggio nella natura, ma anche nelle tradizioni antiche dell’Abruzzo.
Il treno del foliage
In autunno, la ferrovia che collega Domodossola e Locarno diventa un vero e proprio cinema che consente di ammirare i colori dei boschi che si tingono di tutte le tonalità del rosso, giallo e arancione. Uno spettacolo della natura da vivere viaggiando, lungo un percorso di 52 km, attraverso boschi e vallate selvagge, con vedute spettacolari e scorci panoramici infiammati dai colori autunnali.
Il trenino del Renon
Per rilassare la vista con un panorama di dolci pendii verdeggianti, piccoli paesi dai lunghi campanili, masi di montagna e piccoli boschi, e ammirare il Monte Sciliar bisogna salire da Bolzano sull’altopiano del Renon. Si prende una comoda funivia dal centro della città e si scende proprio davanti ad una piccola stazione ferroviaria. Da qui parte quello che oggi è solo un treno turistico ma che in passato era il principale mezzo di collegamento dei piccoli comuni dell’altopiano. All’arrivo si consiglia una passeggiata attraverso boschi e prati fino ad un punto panoramico sullo Sciliar. Magari dopo un piatto di canederli o una fetta di strudel.
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