L’acqua è un bene prezioso ed è per questo che bisogna adottare sempre e comunque delle buone abitudini facendo delle scelte consapevoli per preservarla e non sprecarla.
Un indicatore utile per la sua salvaguardia è la Water Footprint (impronta idrica).
Il Ministero della Transizione ecologica chiarisce così:
"L’impronta idrica è un indicatore del consumo di acqua dolce che include sia l’uso diretto che indiretto di acqua da parte di un consumatore o di un produttore. L’impronta idrica di un singolo, una comunità o di un’azienda è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati in un prodotto) e inquinati per unità di tempo".
La Water Footprint viene utilizzata se si considera l’utilizzo di acqua in tutte le fasi della catena di produzione (produzione, commercializzazione, utilizzo, consumo, riciclo o smaltimento).
L'acqua dolce è scarsa, la sua disponibilità è limitata e la domanda è in salita. L'impronta idrica dell'umanità ha superato i livelli di sostenibilità in diversi luoghi ed è distribuita in quantità differente tra le persone.
I consumatori dei prodotti e le aziende che producono trasformano, commerciano o vendono quel tipo di prodotti devono essere a conoscenza dell'impronta idrica per avere un quadro delle risorse disponibili e al fine di una distribuzione più equa della stessa. L’impronta idrica aiuta a mostrare il legame che esiste tra il nostro consumo quotidiano di beni e i problemi di esaurimento e inquinamento dell'acqua che esistono nelle zone dove vengono prodotti.
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