Yoga trekking: potrebbe sembrare una contraddizione, eppure la pratica fa incontrare il moto del trekking e la quiete dello yoga, con un abbinamento di camminate e pratiche meditative che fa vivere un’immersione piena nella natura e una relazione profonda con sé e con gli altri.
A far nascere il Trekking Yoga in Italia, nel 2001, è stato Paolo Ricci, insegnante yoga e co-fondatore della scuola di yoga ‘Le Nuvole’.
Si può praticare Yoga Trekking anche all’estero, in Nepal ad esempio, e si parla anche di Hiking Yoga, combinazione di escursioni (hike vuol dire escursione, appunto) e yoga all’aperto.
Yoka trekking: cos’è
La pratica si fa in montagna o anche al mare. È aperta a tutti, pure ai bambini, anche se ci possono essere percorsi più impegnativi e comunque può essere consigliata una fase di preparazione e allenamento, quindi informati prima di partire.
Ci possono essere uscite di più giorni e percorsi itineranti, sessioni di gruppo e momenti di solitudine. A seconda dei programmi, Yoga e meditazione possono essere praticati al mattino o comunque prima del trekking, durante le camminate e dopo il trekking.
Yoga trekking: cosa ti serve
In genere, è richiesta l’attrezzatura del trekking e un telo adeguato per fare yoga nella natura, ma chiedi informazioni agli organizzatori.
Yoga trekking: i benefici
Come possiamo intuire, i benefici di questa pratica interessano il corpo, la mente e lo spirito, con gli effetti della camminata, dell’immersione nella natura e dello yoga. Dunque, non solo rafforzamento del corpo e dell’elasticità, miglioramento e controllo del respiro, ma anche rilassamento, consapevolezza e unione profonda con la natura, con sé e con gli altri.
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