SCUOLA ED EDUCAZIONE

Compiti estivi: quanti genitori sono favorevoli e quanti contrari

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I compiti estivi non piacciono ai bambini, ma spesso nemmeno ai genitori

I compiti estivi sono la croce e delizia di tutte le famiglie italiane. Sappiamo benissimo che i nostri ragazzi non possono passare così tante settimane senza fare nulla, altrimenti potrebbero arrivare a settembre e non ricordarsi più niente. Bisogna però anche valutare la mole di lavoro che gli insegnanti danno da svolgere durante i mesi estivi. Per quello che riguarda la questione dei compiti estivi, però, ci sono genitori altamente favorevoli e altri totalmente contrari: quanti sono i primi e quanti i secondi?

Secondo una recente indagine condotta da Skuola.net, 3 studenti su 4 dicono basta ai classici compiti delle vacanze. Il 25% è assolutamente contrario, mentre il 49% sarebbe anche favorevole se tali esercizi fossero pochi o concepiti in modo un po' differente. I genitori sono dalla parte dei loro figli: 4 su 10 dicono no a questa tortura, che spesso sconvolge anche gli equilibri famigliari.

Per poter evitare che i compiti delle vacanze diventino un incubo per le famiglie italiane, basterebbe un approccio differente. Non solo dal punto di vista della quantità di esercizi da fare o di libri da leggere, ma anche qualitativamente parlando, modificando i compiti estivi con qualcosa di più stimolante. C'è chi esagera con una mole considerata assurda per i giorni di vacanza a disposizione e chi dà impegni un po' troppo pesanti, se si pensa che, comunque, bambini e ragazzi hanno diritto a un po' di meritato riposo, fisico e anche mentale.

I genitori sono sulla stessa lunghezza d'onda dei loro figli, perché i compiti delle vacanze spesso incidono sulle loro ferie. Il 17% dice di essere disponibile ad aiutare, mentre il 29% interverrebbe solo in casi estremi di difficoltà. 1 ragazzo su 2, invece, verrà "abbandonato" a se stesso. Le famiglie vedono sempre di più i compiti estivi come una punizione e non come un'opportunità di accrescimento culturale. Da questo punto di vista, forse, gli insegnanti dovrebbero rimodulare gli esercizi, invogliando i ragazzi ad andare nei musei, a scoprire la natura, ad avere un approccio diverso all'apprendimento. Coinvolgendo anche il resto della famiglia, ovviamente.

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