La figura del consulente di coppia è sempre più presente per poter aiutare le persone a superare crisi che potrebbero mettere a rischio la solidità del rapporto. Si tratta di un lavoro che ci permette di aiutare chi ha bisogno di un supporto professionale, quindi un lavoro di grande responsabilità, che richiede una sensibilità e una capacità di mediazione. Come diventare consulente matrimoniale se è questa la strada che si vuole intraprendere?
Il consulente di coppia è colui o colei che aiuta coppie, famiglie e singoli che hanno bisogno di aiuto e supporto per svariati motivi. Spesso il consulente matrimoniale è anche consulente famigliare, abbracciando così diverse tipologie di rapporti che potrebbero trovarsi di fronte a situazioni per cui c'è bisogno di un sostegno esterno. La tutela di questa professionalità è garantita dall'Associazione Italiana Consulenti Coniugali e Famigliari, che certifica il percorso formativo svolto e le scuole di formazione frequentate.
Per diventare consulente di coppia bisogna avere innanzitutto un diploma di scuola media superiore o una laurea, triennale o magistrale (quest'ultimo titolo non è però obbligatorio). In seguito bisogna specializzarsi frequentando un corso organizzato da un ente pubblico o da privati che dura 3 anni, per preparare gli aspiranti consulenti su ogni materia utile alla professione (psicologia, sociologia, scienze umane, ma anche materie sanitarie, scientifiche e giuridiche).
Chi ha svolto la propria attività presso un consultorio famigliare o un altro luogo simile per almeno due anni, può fare richiesta di diventare ufficialmente consulente famigliare o matrimoniale senza seguire altri corsi. La richiesta va fatta ovviamente all'Associazione Italiana Consulenti Coniugali e Famigliari.
Si tratta di una professione, però, che richiede oltre a sensibilità, senso di responsabilità, capacità di mediazione, empatia, capacità di ascolto, anche la volontà di aggiornarsi continuamente. Per poter aiutare sempre più coppie, famiglie e singoli ad affrontare le difficoltà del quotidiano.
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