PRIMA INFANZIA

Quando i bambini hanno bisogno degli antibiotici

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Gli antibiotici sono farmaci preziosi, ma non curano tutte le malattie e abusarne può essere pericoloso

Per molti genitori e tutori, gli antibiotici pediatrici sono considerati la prima linea di difesa contro tutte le malattie. In realtà, sono importanti, ma non servono in tutte le occasioni. Ad esempio, se il tuo bambino ha un'infezione virale (come il comune raffreddor ), gli antibiotici non funzioneranno, questo perché curano solo le infezioni batteriche.

Assumere antibiotici per una malattia causata da un virus non è solo inefficace; può anche portare a confusione più avanti nella vita. Ad esempio, se un bambino sviluppa un'eruzione cutanea correlata al virus mentre assume un antibiotico, i familiari potrebbero associare erroneamente l'antibiotico a quei cambiamenti della pelle. Pertanto, anche se sospetti che tuo figlio abbia bisogno di antibiotici, è meglio lasciare che sia il pediatra di fiducia a diagnosticare la malattia del bambino e a decidere quale sia la terapia necessaria.

Per quanto tempo vanno somministrati?

Per molte infezioni comuni, la terapia può essere di soli 5 giorni, per altre invece è prevista una somministrazione più lunga (di 10 giorni o più). Se i sintomi della malattia scompaiono prima che il ciclo di antibiotici del tuo bambino sia stato completato, puoi sempre chiedere consiglio al tuo medico per interromperne la cura prima. Salvo indicazioni diverse, è importante continuare con la dose prescritta.

I rischi per il futuro dell'abusto degli antibiotici

La conseguenza più estesa dell'uso eccessivo di antibiotici è che i batteri cattivi possono diventare resistenti agli antibiotici, ovvero diventano immuni all'antibiotico che cerca di ucciderli. Alcuni batteri si dividono o si replicano ogni 20 minuti e ogni divisione è un'opportunità per acquisire cambiamenti nel loro DNA che gli consentono di resistere.  I batteri patogeni resistenti a molti antibiotici sono talvolta chiamati superbatteri. Non sono comuni in pediatria, tuttavia, esserne consapevoli può aiutare i genitori a capire perché i dottori sono cauti nel prescriverli.

 

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